martedì 7 aprile 2015

Da dove inizio?

Mettiamo il caso che il mio post precedente vi abbia convinto, o per lo meno incuriosito a saperne di più sull'argomento - in questo caso vi starete chiedendo: da dove inizio?
La mia risposta è: da dove ho iniziato io, ossia leggendo la lista degli ingredienti (INCI, International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) riportata sulle etichette dei cosmetici.

Quindi avete due possibilità: biodizionario alla mano iniziate a decifrare gli ingredienti uno ad uno, oppure cercate di imparare a memoria le sostanze da evitare, quelle più pericolose e nocive. In realtà c'è anche una terza possibilità, ossia stampare e tenere sempre in borsetta la lista che indicherò tra poco (ma è comunque preferibile imparare almeno qualcosa a memoria, ovviamente con il tempo).


Tra le sostanze da evitare ci sono
  • i derivati del petrolio, occlusivi e non dermocompatibili: petrolatum, paraffinum liquidum (paraffina), mineral oil  (olii minerali), vasellina, cera microcristallina (microcrystalline wax);
  • i siliconi, non dermocompatibili e difficili da lavare via: dimethicone, ciclopentasiloxane, cyclomethicone, trimethicone e in generale tutte quelle sostanze che terminano in "-thicone", "-siloxane";
  • tutte quelle sostanze seguite dalle parole MEA, TEA, DEA (ad esempio Cocamide MEA/TEA/DEA), e MIPA, sono aggressive sula pelle e potenzialmente tossiche (cancerogene)
  • EDTA (es. tetrasodium EDTA): poco biodegradabile, responsabile dell'inquinamento delle acque e dell'avvelenamento dei pesci;
  • conservanti cessori di formaldeide: DMDM hydantoin, imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, formaldheyde, sodium hydroxymethylglycinate;
  • conservanti allergenici: methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone;
  • i parabeni, conservanti particolarmente economici e sospettati di essere cancerogeni: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, benzylparaben;
  • infine PEG (polietilenglicole), PPG (propylene glycol o glicole propilenico), SLS (sodium lauryl sulfate), ammonium lauryl sulfate, triclosan (antibatterico-allergenico molto penetrante, si accumula nel corpo ed è stato trovato anche nel latte materno), profumi, coloranti e alluminio (presente nella stragrande maggioranza dei deodoranti).

Riuscire ad eliminare questi ingredienti dai propri cosmetici avrà un doppio effetto benefico sulla vostra vita: darete alla vostra pelle "sostanze buone", naturali e ad essa più "affini", in quanto eviterete di intossicarla e farla ingrigire con petrolati e siliconi, e inoltre farete bene all'ambiente perché la cosmetica "green" ha un impatto ambientale inferiore e "quei" petrolati e siliconi (che erano una volta nei nostri vecchi cosmetici) non dovranno più essere né prodotti, né smaltiti (che poi in realtà non si smaltiscono, bensì si accumulano nel fondo di mari e fiumi, contribuendo al loro inquinamento).

Un'ultima, importante, raccomandazione: non c'è bisogno che buttiate via immediatamente i vostri vecchi prodotti, non vi hanno fatto male fino ad oggi, inoltre buttare via flaconi ancora integri (o quasi) è molto poco "green". Pensate piuttosto alla possibilità di acquistare coscientemente un prodotto migliore alla prima occasione utile.

Per saperne di più sull'argomento vi consiglio di leggere questo articolo della dottoressa Riccarda Serri sul sito di Skineco.

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